MITSA ARIA

Il benessere delle persone che abitano luoghi confinati dipende da una molteplicità di fattori quali agenti fisici, chimici e biologici.

L’aria convogliata dai sistemi di ventilazione nelle condotte centralizzate porta con sè detriti, polveri, elementi e prodotti chimici di natura organica ed inorganica di origine antropica e naturale. I filtri normalmente  usati in ambienti confinati di tipo moderato impediscono il passaggio ad una grande quantità di elementi “estranei”, ma quelli di dimensioni più piccole passano e vanno a depositarsi all’interno del sistema aureulico. La pericolosità del particolato aero disperso aumenta quando questo entra in contatto con l’acqua sospesa nell’aria (umidità) e possono così crescere e moltiplicarsi colonie batteriche, quali ad esempio la legionella pneumophila e alcune specie di funghi, il più pericoloso dei quali è l’aspergillus.

Criteri e metodologie di indagine:

Con il termine “aria indoor” si intende l’aria presente negli ambienti confinati non industriali.

Essa è caratterizzata dalla presenza di sostanze di varia natura che provengono sia dall’interno delle costruzioni, sia dall’esterno.

La qualità dell’aria indoor (IAQ) ha avuto nel corso degli anni un progressivo peggioramento dovuto all’aumento in termini di concentrazione di sostanze inquinanti aerodisperse con relative ricadute negative per gli effetti sulla salute.

Tali cambiamenti sono da attribuire principalmente alla emanazione della legge 373/76 che per necessità di risparmio energetico, ha indotto ad adottare scelte costruttive che limitano gli scambi termici verso l’esterno e riducono gli scambi di aria.

La prima causa di inquinamento dell’aria indoor è l’aria esterna che penetra con il suo carico inquinante all’interno degli edifici. Un’altra causa di inquinamento dell’aria interna, è la ventilazione inadeguata e gli inquinanti emessi da sorgenti interne (materiali di rivestimento, fotocopiatrici, etc.).

Occorre ancora segnalare che l’uomo stesso è causa di mutamento della qualità dell’aria, ci basti pensare che nei paesi industrializzati le persone trascorrono all’interno degli edifici circa l’80% del loro tempo, per cui contribuiscono essi stessi all’inquinamento atmosferico con la respirazione.

Contaminanti microbiologici nell’aria confinata:

La contaminazione di tipo microbiologico presente nell’aria è rappresentata da particelle organiche aerodisperse (bioareosol). Tra le quali vengono generalmente distinte quelle vitali, in grado cioè di riprodursi  o di stimolare processi biologici, da quelle non vitali o frammenti di esse.

Il termine microrganismi è utilizzato nella presente relazione, per indicare:

Virus;

Batteri;

Funghi (lieviti e muffe);

Spore batteriche e fungine;

Protozoi.

E’ importante ricordare che in qualsiasi ambiente esiste una flora microbica di fondo, caratteristica e specifica dell’ambiente considerato, le cui concentrazioni sono legate ad una serie di fattori, quali il numero di individui presenti, l’attività svolta e le specifiche condizioni ambientali (temperatura e umidità relativa dell’aria ambiente).

Negli ambienti confinati le principali fonti di inquinamento microbiologico sono rappresentate dall’uomo (la disseminazione dei microrganismi nell’aria indoor, avviene attraverso il naso, la pelle, la bocca, gli abiti e i capelli) e dalle strutture ed i servizi degli edifici stessi (manufatti tessili per arredamenti, gli alimenti, le piante ed i rifiuti).

Sono da considerare inoltre gli umidificatori e i condizionatori dell’aria dove condizioni inadeguate di umidità ed una inadeguata pulizia facilitano l’insediamento e la moltiplicazione dei microrganismi con la loro conseguente diffusione negli ambienti.

Le possibili patologie indotte dagli agenti biologici sono essenzialmente di tipo infettivo ed allergico-tossico. Le infezioni possono essere trasmesse per contatto, inalazione o ingestione di microrganismi vitali patogeni o potenzialmente patogeni. Le malattie infettive trasmesse per via aerea possono dar luogo a patologie a carico dell’apparato respiratorio fino alla possibilità che si sviluppino malattie talvolta di tale gravità da determinare il decesso (ad esempio la malattia del legionario) anche se di rara incidenza statistica.

Una risposta allergica o tossica può essere prodotta dalla esposizione a microrganismi aerodiffusi. In questo caso essi non devono essere necessariamente vitali, in quanto le cellule morte o i frammenti di cellule possono provocare la stessa risposta delle cellule vitali. Le malattie a patogenesi immune (oculorinite, asma allergica, alveolite allergica estrinseca) possono essere determinate dalla presenza di spore fungine, di batteri e di acari.

Le tossicosi possono essere determinate dalla presenza di micotossine negli aerosol ambientali, capaci di determinare, anche a concentrazioni molto basse, quadri di gastroenterite, di immunodepressione, di alterazioni del sistema emopoietico.

Il pericolo infettivo relativo alla inalazione di aerosol microbico varia in relazione ad una serie di parametri quali:

  • Durata dell’esposizione;
  • Numero di patogeni;
  • Valore della dose minima infettante;
  • Livello di virulenza del microrganismo patogeno;
  • Sensibilità degli individui esposti.

Questi parametri in realtà sono difficilmente valutabili, in quanto i bioareosol sono miscele complesse di microrganismi differenti e la risposta dipende dall’agente specifico e dalla sensibilità individuale. Inoltre il valore di dose minima infettante (numero minimo di unità biologiche in grado di infettare con esito patologico) non può essere determinato a priori, ma è in funzione delle condizioni ambientali, dello stato di salute e delle caratteristiche fisiologiche del soggetto esposto.

Principali elementi degli impianti aeraulici

Gli Elementi costitutivi di una UTA sono soggetti a vari tipi di problematiche: le batterie vanno incontro a incrostazioni e corrosioni, il settore umidificazione (periodo invernale) a prolificazione microbica dell’acqua e ad incrostazione degli ugelli. Neil periodo estivo la vasca di raccolta dell’acqua di condensa e le batterie stesse possono raccogliere flore microbiche e spore  trasportate dall’aria e formare colonie batteriche. Anche il ventilatore di mandata e/o di ripresa è un ricettacolo di scorie minerali ed organiche.

Nelle condotte degli impianti aerualici, col passare del tempo, si deposita del particolato proveniente principalmente dall’aria esterna e dall’ambiente in cui viene estratta l’aria, quindi attraverso l’inerzia dovuta dalla spinta del ventilatore dell’U.T.A. viene distribuito in tutto il circuito, nonostante il sistema di filtraggio che per ovvie ragioni non può essere assoluto.

La polvere depositata e adesa, è un ottimo substrato di proliferazione microbica e micetica.

La pulizia meccanica delle condotte aerauliche avviene mediante utilizzo di aspiratori dotati di filtro assoluto Hepa e spazzole rotanti montate su di un cavo flessibile comandate da un motore esterno.

L’azione combinata delle spazzole e dell’aspiratore permette la perfetta pulizia dell’intero sistema aeraulico canalizzato.

L’esecuzione del lavoro viene controllata prima, durante e dopo, da una telecamera montata su di un robot filoguidato in grado di ispezionare l’interno delle condotte anche durante l’attività meccanica della spazzole.

Questi apparecchi ricircolano continuamente l’aria ambientale, ciò significa che le particelle più piccole che non vengono fermate dal filtro (micro particelle di pelle umana, micro particelle espulse con tosse, starnuti, etc, piccolissime parti di insetti, pulviscolo proveniente dai tessuti) sono trattenute nella batteria e nel vano della macchina. Ogni qualvolta si riavvia il condizionatore una immissione di aria ad alto contenuto microbico investe l’ambiente circostante.